La Banalità del Male by Hannah Arendt

La Banalità del Male by Hannah Arendt

autore:Hannah Arendt [Arendt, Hannah]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Saggistica
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2013-12-30T16:00:00+00:00


Capitolo nono.

Deportazioni dal Reich.

Germania, Austria e Protettorato.

Tra la conferenza di Wannsee del gennaio 1942, quando Eichmann si era sentito come Ponzio Pilato e si era lavato le mani, e gli ordini di Himmler dell'estate e dell'autunno 1944, quando all'insaputa di Hitler la soluzione finale fu abbandonata come se i massacri non fossero stati che un deplorevole errore, Eichmann non fu turbato da problemi di coscienza. La sua mente era tutta presa dalla mole sempre crescente di lavoro organizzativo e amministrativo, un lavoro da svolgere non soltanto mentre infuriava una guerra mondiale, ma - cosa per lui più importante - in mezzo agli innumerevoli intrighi e alle continue lotte per il potere dei vari organismi che si occupavano di «risolvere la questione ebraica.» I suoi più temibili concorrenti erano i comandanti superiori delle S.S. e della polizia, che dipendevano direttamente da Himmler, lo avvicinavano facilmente e sempre erano superiori di grado a lui, Eichmann. C'era poi il ministero degli esteri, che col nuovo sottosegretario di Stato Martin Luther, un protetto di Ribbentrop, era divenuto molto attivo nel settore ebraico. (Nel 1943, in un complicato complotto, Luther cercò poi di spodestare Ribbentrop, fallì e fu rinchiuso in un campo di concentramento; gli succedette il consigliere d'ambasciata Eberhard von Thadden - testimone per la difesa al processo di Gerusalemme - sotto il quale Eichmann divenne "relatore" per gli affari ebraici.) Questo ministero di tanto in tanto ordinava deportazioni ai suoi rappresentanti all'estero, e questi, per ragioni di prestigio, agivano di solito tramite i suddetti comandanti superiori. C'erano i comandanti della Wehrmacht, che nei paesi dell'Europa orientale preferivano risolvere i problemi «sul posto,» cioè con fucilazioni in massa (nei paesi occidentali, invece, i militari furono sempre riluttanti a collaborare e a distaccare truppe per rastrellare gli ebrei). E infine c'erano i "Gauleiter", cioè i comandanti distrettuali, ciascuno dei quali smaniava di essere il primo a dichiarare "judenrein" il proprio territorio, e che a volte effettuavano deportazioni per conto loro.



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